Educazione. Giornale di pedagogia critica

diretta da

Francesco Mattei, Benedetto Vertecchi e Cristiano Casalini

Editoriale Anicia (Roma, Italia)

 

La rivista EDUCAZIONE. Giornale di pedagogia critica intende muoversi nell’ambito della ricerca educativa con i seguenti obiettivi:

  • Indagare periodi storico-educativi poco frequentati dalle ricerche attuali, ed abbracciare dunque il mondo antico e quello medioevale e moderno, promuovendo il dialogo interdisciplinare nel campo delle discipline umanistiche, in prospettiva internazionale;
  • Ripensare il fenomeno dell’educazione e dell’istru­zione alla luce di una riflessione critica filosofico-politica, anche in prospettiva comparativa, che possa offrire convincenti ragioni di comprensione delle dinamiche attuali.
  • Ritematizzare il lato scientifico-epistemologico del discorso pedagogico, spesso connotato da disinvolta parenesi o da descrizione fattuale non priva di immediatezze ideologiche.

 

Questa analisi si rende utile (o necessaria) perché le nuove sfide storico-economiche e sociali interrogano in modo significativo anche il mondo dell’educazione, a livello nazionale e transnazionale. Impossibile infatti, per chi opera nel campo dell’istru­zione e dell’educazione con occhio attento e coscienza critica, rimanere indifferenti di fronte ai veloci mutamenti che intervengono anche nella strutturazione dei saperi. Si rende perciò necessario guardare a queste trasformazioni sia con partecipazione critica sia con distacco non distratto: sempre utile, questa distanza, ad evitare fenomeni di piatta acquiescenza o di acritica assunzione di paradigmi culturali scontati. D’altrode, da sempre il mondo accademico vive una duplice esigenza: trasmettere antichi saperi depositati nella tradizione e innovare conoscenze mediante apporti culturali storico-critici. Non è però difficile costatare, in proposito, come parte della cultura pedagogica abbia finito per limitarsi ad accompagnare la turbolenza dei tempi con l’innocente levità di una cultura solo pratico-strumentale, sempre ansiosa di fornire strumenti di adattamento e di acquiescenza allo Zeitgeist di moda.

Senza voler far rivivere paradigmi di datata e scontata conflittualità ideologica, sembra allora necessario gettare uno sguardo più attento sui mutamenti culturali, sulle impostazioni di ricerca in diversi contesti, sulle modificazioni degli assetti delle politiche scolastiche nazionali e internazionali, sulle derivazioni economicistiche confluite negli ordinamenti scolastici, sui paradigmi interpretativi dei tempi dell’uomo e dei tempi delle stratificazioni sociali, sui saperi che si vanno strutturando come portato di tali veloci e travagliati mutamenti.

In definitiva, si vorrebbe tentare di restituire alla cultura (qui pedagogica) un suo innato e sempre necessario versante critico. Con la consapevolezza di muoversi non su terreno vergine, ma su percorsi di pensiero già arati da studiosi – forse oggi messi in ombra – degni di attenzione e di rinnovata considerazione. Che poi essi appartengano anche a discipline non strettamente pedagogico-didattiche, è mancanza poco degna di nota: e rappresenta, forse, il segno della fecondità di un meticciato culturale sempre gravido quando operato sotto il segno della ragione.

Questo allora l’intento della nuova Rivista: creare un luogo in cui studiosi di tutto il mondo possano riprendere a pensare l’educazione con disincanto non disgiunto da partecipazione. Il cuore pulsante, forse, della pedagogia critica. Di ieri e di oggi.